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Sua Santità Papa Tawadros II celebra la festa dell’Entrata di Cristo in Egitto nella Chiesa della Santa Vergine Maria a Maadi

Questa mattina Sua Santità Papa Tawadros II ha celebrato la Divina Liturgia per ricordare l’Entrata di Cristo in Egitto. La liturgia si è tenuta nella Chiesa della S. Vergine Maria a Maadi, che è una delle tappe visitate dalla Sacra Famiglia durante il viaggio in Egitto.
Alle Divina Liturgia hanno partecipato numerosi padri, vescovi, sacerdoti, diaconi e il popolo della chiesa.

Al termine della Divina Liturgia, Sua Santità il Papa ha benedetto le acque del Nilo su cui si trova la chiesa. La Liturgia si è svolta all’aperto nell’area direttamente affacciata sul Nilo.

Sua Santità ha sottolineato nell’omelia della Liturgia che questa festa è una festa egiziana ed ecclesiastica. È anche una delle feste del Signore che vengono celebrate con data fissa, in quanto ricorre ogni anno il 24 Bashans (che corrisponde al 1º giugno).

Con questa visita Cristo ha concesso all’Egitto l’onore e il privilegio di ospitarlo insieme alla Santa Vergine Maria e a Giuseppe il falegname, il che rende questa festa significativa per la storia del paese e significativa nel suo impatto sulla nostra vita di egiziani.

Sua Santità ha poi posto una domanda: “Perché il Signore Gesù è venuto in Egitto?”

1. Per porre fine alla diffusione dell’adorazione pagana in Egitto e cancellarla dal mondo intero. L’adorazione pagana indica la ricerca da parte dell’uomo di un Dio potente; proprio per questo motivo c’erano molte divinità e culti. Poi però il mondo si è elevato e si è rivolto al Dio vivente. La storia racconta che quando il Signore Gesù entrò in Egitto, gli idoli caddero a terra e si distrussero, come si può vedere nei resti di Tel Basta e altrove. Questo momento rappresentò la fine dell’adorazione pagana, e fu un importante sviluppo nella vita dell’uomo.

2. Per benedire la nostra terra, il suo suolo e le sue acque. Per questo ci viene ricordato nelle Scritture: “Ricordati, o Signore, delle acque del fiume. Benedicile”. Dalla gloriosa storia dell’Egitto vediamo che questo paese è stato colmato da benedizioni immense, nonostante le prove e le difficoltà che ha attraversato nel corso dei secoli. Terminate queste prove, l’Egitto è stato benedetto nelle sue acque, nel suo clima, nella sua natura e nella sua geografia. L’Egitto si distingue per la sua forma geometrica quadrata, con due linee d’acqua, il Mar Mediterraneo che chiamiamo “il mare dei fiumi” e il Mar Rosso che chiamiamo “il mare senza fiumi”, e altre due linee nel deserto. Inoltre, guardando la mappa, vediamo che il Nilo attraversa il mezzo dell’Egitto, e i suoi rami – Damietta e Rosetta – rappresentano l’uomo che alza le mani in preghiera. Sembra quindi che lo spirito del culto derivi dal fiume, allo stesso modo in cui iniziamo la nostra vita con l’acqua attraverso il Sacramento del Battesimo; in precedenza i battesimi, infatti, erano effettuati nelle acque del Nilo poiché non esistevano ancora le fonti battesimali. Nonostante le migrazioni dall’Egitto, questo rimane nel cuore della Chiesa Copta sparsa nel mondo.

3. Per insegnarci uno dei più importanti principi spirituali nella vita dell’uomo, che è “Fuggi per la tua vita”, perché l’uomo è soggetto a molte debolezze e cade in molti peccati. Quindi, uno dei principi di sicurezza spirituale è il principio della fuga, cioè che l’uomo si allontani dalla tentazione e dal male. “E non indurci in tentazione” (Matteo 6:13). Pertanto, celebriamo questa festa non solo perché è storica o religiosa, ma anche per le nostre anime e per trarne beneficio nelle nostre vite, allontanandoci dal male e dal peccato.

Sua Santità ha anche aggiunto che parliamo dell’Egitto due volte l’anno, una volta nella festa del Natale e la seconda volta nella festa dell’ingresso del Signore Gesù in Egitto, che ci insegna l’appartenenza patriottica all’interno delle nostre chiese.

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