La mattina di martedì 16 maggio, Sua Santità Papa Tawadros II ha pregato nella Chiesa di San Giuseppe d’Arimatea, Nuova Sede Episcopale della Diocesi Copta Ortodossa di Milano. Questa è stata la prima liturgia celebrata nella nuova chiesa.
Hanno partecipato alla liturgia insieme a Sua Eminenza Anba Antonio (vescovo di Milano) anche Sua Eminenza Anba Yolyos (vescovo generale del Vecchio Cairo e del Vicariato dei Servizi), Sua Eminenza Anba Luca (vescovo della Francia Meridionale e del parte francese della Svizzera), i monaci e i sacerdoti della diocesi di Milano, circa 500 diaconi della diocesi e alcuni membri della comunità copta di Milano.
Sua Santità ha pronunciato il sermone della liturgia, all’inizio del quale ha espresso la sua gioia nel trovarsi tra i presenti, dicendo: “Sono felice di pregare questa liturgia insieme ai padri vescovi, monaci, sacerdoti e a questo gran numero di diaconi. È una liturgia di servizio, perché la definizione della parola ‘diacono’ è servo”.
Sua Santità ha poi affrontato il tema dell’importanza della presenza di luce interiore nel cuore di una persona, perché la vita spirituale rende il diacono un diacono di successo. Ha collegato la relazione con Cristo a cinque significati importanti che vengono sempre menzionati nella Litania del Vangelo: “Tu sei la vita di tutti noi, la salvezza di tutti noi, la speranza di tutti noi, la guarigione di tutti noi e la risurrezione di tutti noi”.

  1. La nostra vita: ogni persona rappresenta Cristo nella sua vita, in qualsiasi luogo, in qualsiasi lavoro e a qualsiasi età. “Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono” (2 Corinzi 2:14,15). Ogni persona deve essere un modello ed un esempio nella fede, nella purezza, nel servizio, nel lavoro, nelle relazioni sociali e in ogni questione.
  2. La nostra salvezza: Cristo sulla Croce ha compiuto un sacrificio per donare la salvezza a tutto il mondo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Giovanni 3:16). Affinché una persona possa godere della salvezza di Cristo, deve possedere un cuore puro attraverso la vita spirituale, la lettura della Bibbia, la preghiera, la pratica dei sacramenti e il servizio.
  3. La nostra speranza: La persona che cammina sempre con Dio si sente piena di speranza perché la Croce è la nostra speranza e salvezza. “Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio” (Luca 18:27). Dio può far iniziare il servizio ad una persona anche con solo un’ora, poi due ore, e aumentare gradualmente. “Non dire: ‘Sono un giovane’, perché tu andrai da chi ti manderò e dirai tutto ciò che ti ordinerò” (Geremia 1:7,8).
  4. La nostra guarigione: Una persona può stancarsi fisicamente, psicologicamente o spiritualmente. Può allontanarsi dalla sua terra natale. Dio è in grado di guarire tutte le malattie e preparare una persona per il servizio in qualsiasi luogo. L’uomo deve obbedire.
  5. La nostra risurrezione: Dio concede sempre all’uomo la forza, la capacità, il coraggio e la risurrezione da ogni debolezza, fino a renderlo capace di portare la sua responsabilità e il suo servizio.

Sua Santità ha sottolineato che la ripetizione della frase “tutti noi”, è un’espressione di collettività e che le voci dei diaconi insieme nelle preghiere e nei canti sono come voci celesti.

Riguardo al servizio dell’amato vescovo Anba Kirolos, l’ex Metropolita di Milano, Sua Santità ha detto: “Molti di voi ricordano con me, e Sua Eminenza Anba Antonio ve ne ha parlato sicuramente, di quanto duramente l’amato Metropolita Anba Kirolos abbia lavorato all’inizio della fondazione di questa diocesi, finché il piccolo frutto è diventato un albero grande e fecondo. Con voi, Sua Eminenza Anba Antonio completerà il percorso con amore, donazione e fedeltà”.

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