Il 10 e l’11 marzo sono stati giorni significativi per la Chiesa copta ortodossa, poiché sono stati protagonisti di un evento importantissimo: la preparazione dell’Olio Sacro, il Myron.
Si è trattato della quarantesima volta nella storia della Chiesa e vi ha partecipato anche Sua Eminenza Anba Antonio, vescovo della Diocesi Copta Ortodossa di Milano. È anche la terza volta durante il papato di Papa Tawadros II, titolo conferitogli nel novembre 2012.

La tradizione secolare della preparazione del Myron

La preparazione del Santo Myron è un evento che replica una delle tradizioni più antiche e venerate della Chiesa. La parola “Myron” ha origine greche e ha due significati: “unguento” e “profumo fragrante”.
La tradizione attesta che i primi a creare il Myron furono gli Apostoli, a partire dagli oli profumati che erano stati utilizzati durante la sepoltura di Gesù Cristo e dalle spezie profumate che le donne avevano portato per ungere il corpo di Gesù. Tutte le spezie vennero poi fuse in olio di oliva puro e gli Apostoli pregarono su di esse nel Cenacolo di Sion. Questo olio sacro fu poi distribuito tra gli Apostoli di modo che ovunque essi predicassero la parola di Dio potessero ungere coloro che battezzavano con il Myron, che fungeva da sigillo al sacramento.

Quando San Marco si diresse ad Alessandria, egli portò con sé un po’ del Myron fatto dagli apostoli. La tradizione fu tramandata ai successivi patriarchi fino a Papa Atanasio (298 – 373 d.C.) che decise di rifare il Myron ad Alessandria. L’olio originale era, ed è ancora oggi, usato come “lievito”.

Un altro importante episodio nella Bibbia legato al Myron si trova nell’Antico Testamento nel libro dell’Esodo al capitolo 30: Dio ordinò a Mosè di preparare un olio per ungere composto da 4 ingredienti vegetali e aromatici che erano mirra, cannella, cassia e calamo dolce, i quali dovevano essere mescolati con l’olio di oliva puro. In passato il Quest’olio sacro veniva veniva utilizzato per ungere i re, i sacerdoti, la tenda del tabernacolo e i suoi arredi.

Gli usi del Myron

Sua Eminenza Anba Antonio durante la preparazione del Myron

Oggi il Myron viene usato nel rito del battesimo e viene mescolato con l’acqua della fonte battesimale. Siccome il Santo Myron contiene gli oli che erano sul corpo del Signore Gesù Cristo si garantisce che la persona battezzata muoia e sia sepolta con Cristo.
Il Myron viene usato anche nel sacramento della confermazione: le persone battezzate vengono unte con il Santo Myron 36 volte su alcune parti del corpo e articolazioni. Il Myron è anche usato per consacrare nuove chiese, altari, utensili da altare e icone. Tradizionalmente, il Myron viene preparato durante la Quaresima ma prima della Settimana Santa e viene completato nel “Shamm al-Nessim”, il lunedì di Pasqua, che vede l’aggiunta del “lievito” all’olio. Viene posto davanti all’altare per essere presente durante tutte le Messe celebrate, e durante le preghiere della Settimana Santa.

Il Myron oggi

Nel corso della storia della Chiesa Copta Ortodossa 25 papi hanno realizzato il Myron; alcuni di loro anche più di una volta. Tra questi vi sono stati papa Kyrillos VI (patriarca dal 1959 al 1971), recentemente canonizzato come Santo nel concilio dei Santi, e papa Shenouda III (patriarca dal 1971 al 2012) il quale lo ha preparato sette volte durante il suo pontificato.

Sua Santità Papa Tawadros II

La crescente espansione della chiesa copto-ortodossa al di fuori dell’Egitto ha generato una maggiore domanda del Mayroun, da qui la necessità di prepararlo più frequentemente e di mantenere la Chiesa ben rifornita di olio sacro.
Quest’anno il Myron è stato preparato nella cattedrale di Anba Bishoy, situata nel monastero di Anba Bishoy a Wadi al-Natroun, circa 200 km a nord-ovest del Cairo nel deserto occidentale dell’Egitto. Le quantità prodotte sono di 620 chilogrammi di olio Myron e 380 chilogrammi di olio Ghalilaon.

La cerimonia di preparazione è iniziata con il rintocco delle campane della cattedrale.
“Gli ingredienti necessari per il Myron – ha spiegato il Papa – comprendono 27 oli speciali e spezie dolci, menzionati nel libro dell’Esodo e nel Cantico dei Cantici”.
Tradizionalmente, gli ingredienti naturali che provenivano dalle diverse parti degli alberi erano materiali solidi. Alcuni furono trovati in Egitto ed altri sono stati importati. Questi dovevano essere messi a bagno o macinati prima di essere riscaldati e mescolati per estrarne gli oli.

I padri del Santo Sinodo durante la preparazione del Myron

Nel 2014, Papa Tawadros II ha annunciato che la Chiesa avrebbe utilizzato prodotti industriali moderni per semplificare la realizzazione del Myron.
La Chiesa si è avvalsa del fatto che gli oli aromatici che venivano tradizionalmente estratti attraverso l’arduo processo di “cottura” sono ora prodotti a standard molto elevati da multinazionali industriali. Acquistando questi oli di alta qualità e di elevata purezza è stato possibile per la Chiesa superare il processo di estrazione e passare direttamente al processo di miscelazione.
Il Myron può essere preparato in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Quest’anno lo hanno preparato nella prima settimana di Quaresima, il che significa che verrà utilizzato per circa 50 messe.

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